L’ortensia appartiene alla famiglia delle Sassifragacee ed è originaria dell’Estremo Oriente. È una pianta perenne molto diffusa nei nostri giardini, dove forma folti cespugli dalle grandi foglie tondeggianti con infiorescenze globose formate da tanti piccoli fiori raggruppati, rosa o bianchi.
In terrazzo può vivere bene anche in vaso, ma ha bisogno di molta acqua e di un posto ombreggiato. Se decidi di coltivare un’ortensia in terrazzo o sul balcone, trovale un posto con poco sole e non troppo ventilato. In un vaso o un altro contenitore di plastica manterrà più a lungo il terreno umido, ma in ogni caso la sua coltura è abbastanza facile.
L’ortensia può tranquillamente passare l’inverno all’esterno, senza bisogno di ripari o coperture. A febbraio, prima che cominci a germogliare, è il periodo giusto per potarla.
Come si pota l’ortensia? Elimina tutti i vecchi rami legnosi ed abbassa i rami di due anni che hanno già fiorito, lasciando solo due o tre gemme per ramo che certamente daranno il fiore. I rami di un anno, se anche loro hanno già fiorito, puoi potarli come gli altri; se invece non hanno ancora dato fiori, allora non toccarli. Con la potatura cerca anche di ottenere la forma tondeggiante che caratterizza questa pianta cespugliosa.
L’ortensia è una pianta abbastanza fertile e di solito porta fiori su qualsiasi gemma. A volte ce ne sono anche troppi e limitandoli si potranno avere fiori più grandi e più belli. Visto che ama l’ombra e l’umidità, innaffiala di frequente con acqua non calcarea perchè il calcare la danneggia; l’acqua piovana in questo caso è perfetta.
Periodicamente si può anche concimare con un fertilizzante liquido, specialmente durante la fioritura che va da giugno a settembre. Se il terreno è stato precedentemente inumidito, la soluzione fertilizzante sarà assorbita meglio dalla pianta.
Oltre a sopportare bene il freddo, l’ortensia tollera anche il caldo, ma dopo una giornata torrida non dimenticare di innaffiarla abbondantemente quando si avvicinano le ore serali, spruzzando anche un po’ d’acqua sulle foglie e sui fiori.
Come riprodurre un’ortensia? Per talea: in settembre taglia una talea lunga tra i 10 ed i 20cm, con un taglio netto qualche millimetro sotto la foglia.
Cambiare il colore dell’ortensia
Il colore dei fiori dell’ortensia è sempre influenzato dalla qualità del terreno in cui cresce la pianta. Se il pH del terreno è neutro o alcalino, la fioritura è rosa, di tonalità che possono essere più o meno intense. In un terreno dal pH acido invece i fiori diventano azzurri, con tonalità più o meno intense proporzionalmente all’acidità.
Anche se abbastanza comuni, i fiori rosa dell’ortensia sono bellissimi. Ma quelli blu, violacei o azzurri, con splendide sfumature, hanno un fascino tutto loro. Per questo molti giardinieri e coltivatori cercano di ottenere una produzione di fiori blu-azzurri.
Come si ottengono i fiori blu dell’ortensia?
Ci vuole come base del terriccio acido, composto di terra di prato non calcarea, sabbia, erica ed un terzo di terra argillosa acida. Quando la pianta riprende a vegetare in primavera, si innaffia due volte alla settimana con una soluzione di allume di potassio, che si può acquistare già pronta presso fiorai o vivaisti.
Anche il solfato di ferro va bene per questo scopo e si trova nei negozi specializzati, in polvere, confezionato solitamente in pacchi da un kg. Basta scioglierlo nell’acqua per innaffiare, aggiungendo comunque una piccola dose di allume di potassio per dare al terreno la dose di alluminio necessaria.
Pur essendo abbastanza robusta, anche l’ortensia può essere vittima di malattie e quella che si manifesta più frequentemente su questa bella pianta è la “vaiolatura fogliare”. Come si riconosce? Si vedono una serie di macchie scure sulle foglie e sui rami, di colore bruno-verdastro. Questa è causata da un fungo che si combatte con trattamente preventivi a base di funghicida rameico (ossicloruro di rame).