Oltre al suo forte e caratteristico aroma, l’aglio si differenzia dalle altre colture per la sua facilità di crescita e le poche cure di cui ha bisogno. L’aglio è uno degli ingredienti principali della cucina mediterranea, non solo per il suo sapore speciale, ma anche perchè ha ottime proprietà medicinali.
Sommario dei contenuti
Alcune informazioni sull’aglio
Scientificamente conosciuto come Allium sativum, esistono diverse varietà di aglio, anche se il più popolare è quello bianco. La pianta ha una radice bulbosa, che comunemente chiamiamo testa, composta tra 6 e 12 bulbilli, quelli che vengono chiamati denti, uniti alla base da una sottile pellicola di colore bianco.
Originario dell’Asia centrale, la sua coltivazione si è diffusa rapidamente in tutto il mondo e alcuni antichi testi ne dimostrano il suo utilizzo in Egitto e India già intorno al 3000 a.C., fino a divenire parte integrante della cultura e degli usi di importanti popolazioni mediterranee del passato come Greci e Romani.
Come piantare l’aglio
Non è difficile seminare l’aglio nell’orto di casa, basta prendere uno spicchio dal bulbo e seminarlo nel terreno a 2-3cm di profondità, con la parte della punta verso l’alto.
Ogni bulbillo può essere interrato a circa 15cm di distanza dall’altro, se vogliamo piantarne più di uno in fila, con le file distanziate circa 30cm. Fate in modo che il terreno sia ben concimato e leggero, esposto al sole, senza però far soffrire troppo calore alla pianta.
Quando piantare l’aglio? La semina dovrebbe essere fatta in primavera. Se riusciamo a procurarci una varietà di aglio che sopporta bene il freddo o abbiamo un luogo riscaldato dove coltivare, possiamo anche pensare ad una semina autunnale, così da avere il nostro aglio fresco per tutto l’anno.
Innaffiare e curare le piante di aglio
Una volta piantati i bulbilli è il momento di fare la prima irrigazione, poi un’altra più leggera circa 10 giorni dopo per favorire la germinazione. Le successive innaffiature possiamo farle ogni 15-20 giorni se il terreno non riceve pioggia naturale, avendo cura che l’acqua non ristagni e faccia marcire i bulbilli.
L’aglio è una coltura molto resistente, ma ciò non esclude che non dobbiamo controllare la crescita delle piante affinchè il loro sviluppo sia sano. I principali problemi che le piante potrebbero soffrire sono due, di natura diversa: il primo è la marcizione a causa dell’eccessiva umidità; il secondo è un coleottero dei curculionidi, chiamato anche punteruolo dell’aglio, che attacca i bulbi in accrescimento.
La potatura delle piante è importante. Se la pianta fiorisce, il gambo floreale va tagliato quando diventa alto circa 10cm per ottenere un migliore raccolto di aglio. Se lo sviluppo e la crescita delle nostre piante di aglio è andata a buon fine, possiamo raccoglierlo circa 3 mesi dopo la semina (in genere a luglio). I bulbi possono essere raccolti quando le foglie sono appassite e lasciati asciugare al sole per qualche giorno, per poi essere intrecciati ed appesi in un luogo asciutto per conservarsi meglio.
Per riassumere ecco alcuni suggerimenti per avere del buonissimo aglio coltivato nel nostro orto:
- mantieni il terreno pulito e senza erbacce;
- controlla l’irrigazione, l’acqua in eccesso è dannosa perchè può far marcire i bulbi;
- la coltivazione dell’aglio ha bisogno di un concime equilibrato, con azoto e potassio per aver maggior resistenza a condizioni ambientali avverse;
- la pianta ha bisogno di almeno 5 ore di sole al giorno, ma non sopporta bene il caldo.