Le specie appartenenti al genere Plumbago sono in tutto il mondo una decina circa. In Italia però viene coltivato quasi esclusivamente il Plumbago capensis a fiori cerulei, mentre in altri luoghi si alleva anche il Plumbago rosea a fiori rossi.
Una pianta che normalmente molti cataloghi definiscono come Plumbago larpantae, a fiori blu, non appartiene invece a questo genere e si chiama scientificamente Ceratostigma plumbaginoides.
Il Plumbago capensis, chiamato in italiano anche piombaggine o anche gelsomino azzurro, deve il nome “capensis” al suo luogo d’origine: il Capo di Buona Speranza, in Sudafrica.
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Dove coltivare il Plumbago capensis
La piombaggine è una pianta che teme il freddo e soprattutto il gelo. Per questo motivo, al nord è consigliato coltivarla in grossi vasi da portare in serra o in luoghi a temperatura mite durante il periodo invernale; al sud e nelle zone mediterranee si può benissimo crescere in piena terra. Nelle regioni meridionali, nei mesi più freddi, si può pacciamarne le radici con paglia e fogli di polietilene nero.
Il Plumbago capensis può essere coltivato in giardino e sul terrazzo, per avere un effetto decorativo e cromatico assicurato dalla sua fioritura prolungata e continua, normalmente da giugno a ottobre.
Coltivata in piena terra e nelle regioni a clima temperato, questa pianta sarmentosa può raggiungere i quattro metri di altezza, mentre cresciuta in grossi vasi sul balcone non si sviluppa molto, anche perchè è meglio contenere la chioma con la potatura. I fiori non mancheranno lo stesso perchè il Plumbago porta le infiorescenze sui rami prodotti nello stesso anno.
Come curare la pianta di Plumbago
Le cure colturali al Plumbago capensis si possono suddividere in concimazioni, potature e ripari.
Concimazioni.
Dobbiamo distinguere l’intervento da farsi sulle piante cresciute in vaso e quello sulle piante coltivate in piena terra.
Già la natura del terreno ci induce a scelte precise: questa pianta, pur adattandosi a qualsiasi tipo di terreno, predilige in assoluto quelli senza ristagni d’acqua o di umidità, ben drenati. Quindi in giardino è consigliabile interrare al piede della pianta un buon concime organico maturo a metà inverno o al massimo alla fine di febbraio.
Una seconda concimazione, per aiutare la fioritura, verrà effettuata ai primi di giugno utilizzando un concime azotato a pronto effetto. Per aiutare la fotosintesi ed eliminare i danni da clorosi si può somministrare del Sequestrene.
Il Pulumbago in vaso avrà bisogno di concimazioni liquide di tipo completo ed anche delle irrigazioni a base di Sequestrene.
Potatura.
La potatura può essere fatta in diversi modi a seconda del clima. Il Plumbago è una pianta sempreverde ma questa caratteristica si manifesta nei luoghi con clima mite in tutte le stagioni. Quindi si consiglia di potare il Plumbago con un intervento tanto più energico quanto più il clima tenderà al freddo. La potatura è necessaria perchè le foglie, al comparire del primo abbassamento di temperatura, si seccano e così succede per gli apici verdi.
Nessuna paura nei tagli: anche se potata raso terra, in primavera la pianta di Plumbago ricaccerà rigogliosamente nuovi germogli regalandoci sempre un’abbondante fioritura.
Ripari.
Per il Plumbago capensis coltivato in vaso, nelle zone ad inverno freddo, a fine ottobre – primi di novembre si pota la pianta e la si ripara in locali aerati e ben esposti alla luce.
Alle piante cresciute in piena terra, nelle zone dove anche l’inverno la temperatura scende raramente sotto lo zero, dopo una spuntatina ai germogli troppo verdi ed una mondatura dei rami secchi, si ripara la base con una pacciamatura formata da paglia o da un foglio di polietilene nero.
Come usare la pianta di Plumbago
Il Plumbago è un cespuglio sarmentoso dall’utilizzo più svariato, anche se con il piccolo difetto di acclimatizzazione. Si può usare come pianta singola sul terrazzo, dove per tutta l’estate farà bella mostra la continua fioritura azzurra, o in giardino addossato al muro della casa. È interessante la combinazione che si può fare tra questa pianta a fiori cerulei e i fiori usati per le bordure e le aiole.
La cascata floreale del Plumbago può essere maggiormente valorizzata dai fiori colorati di piantine come i tagete, la campanula, il garofano o la potentilla.